La diffamazione on-line e l’esimente della provocazione

La Corte di Cassazione con la sentenza n. 3204/2021 conferma la condanna dell’imputata per il reato di diffamazione aggravata (art. 595 co. 3 c.p.) non potendosi riconoscere l’esimente della provocazione, in quanto la pubblicazione di post denigratori su Facebook nei confronti dell’ex marito e dell’amante, essendo realizzati a distanza di tempo dalla fine della relazione rivelano piuttosto sentimenti di odio e vendetta.